giovedì 21 agosto 2014

Tensione continua e contrazione di picco

Oggi voglio proporvi due tra i principi di allenamento che preferisco. Li reputo talmente basilari ed importanti ai fini della "ripetizione perfetta" (per quanto questo sia un concetto più astratto che concreto) che, a mio modestissimo parere, dovrebbero costituire l'impianto di "default" di una comune serie allenante, piuttosto che dei principi a sé stanti. Per quanto un'ideale esecuzione da manuale non possa sdoganarsi come l'unico fattore in grado di far crescere i muscoli (e forse non lo si può annoverare neanche tra i tanti, a guardare i video di Ronnie Coleman e Branch Warren su YouTube), può senza ombra di dubbio contribuire al massimo espletamento del proprio potenziale genetico. Se so "fare" un esercizio, dopo potrò adattarvi tutte le tecniche ad alta intensità che voglio. Viceversa, se non sono in grado di guidare un'utilitaria, mettermi al volante di una Ferrari si rivelerà estremamente pericoloso.
TENSIONE CONTINUA: alla base di questo principio di allenamento sta il postulato di una tecnica di esecuzione assolutamente corretta (anche se vedremo più avanti che ciò sembra essere apparentemente smentito e contraddetto dal principio del cheating). Quando ci si allena, qualsiasi sia il gruppo muscolare interessato, bisogna evitare di oscillare e sfruttare la forza di inerzia, e invece concentrarsi sul mantenimento di un ritmo fluido e costante, senza strappi improvvisi. Così facendo, si allenerà più intensamente (e con un numero complessivo di serie più limitato) il muscolo in questione, riducendo al contempo il rischio di traumi. Questa metodologia porterà per forza di cose all'impiego di un carico più basso, ma ricordate: il termine bodybuilding significa "costruzione del corpo", e in tutto ciò il peso è un mezzo e non il fine.

CONTRAZIONE DI PICCO: questo principio di allenamento si sposa alla perfezione col principio della tensione continua; diversamente da quest'ultimo, però, non è applicabile a tutti gli esercizi (pensate un po' ad esercizi come lo squat, il leg press ed il bench press). In linea di massima è possibile affermare che, più un esercizio è composto (cioè più articolazioni son coinvolte nel movimento), meno si presta alle contrazioni di picco. La "peak contraction" è favorita in tutti quei movimenti dove, al massimo accorciamento del muscolo, corrisponde il massimo espletarsi della forza di gravità (pensate al leg extension, ai curl di concentrazione ed alle spinte in basso ai cavi per i tricipiti). L'applicazione di questa tecnica si ottiene semplicemente "spremendo" un attimo il muscolo alla fine della fase di sollevamento, prima di iniziare la negativa. Spero di esservi stato utile, stay tuned!

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