domenica 8 novembre 2015

Ventri muscolari ed inserzioni tendinee

Qualche giorno fa parlavo con un amico in merito ai fattori che possono garantire il successo nel bodybuilding, e non c'è dubbio alcuno che entrambi concordassimo sull'importanza della genetica. Genetica che, ovviamente, comprende al proprio interno peculiarità di natura metabolica e meccanica. Appartenenza ad un determinato morfotipo, lunghezza delle leve, propensione all'ipertrofia, capacità di tollerare pesoni, e tutto il resto. Entrambi ci siamo trovati d'accordo su un ulteriore punto: forma dei ventri muscolari e inserzioni dei relativi tendini sulle ossa. Credo che questo concetto sia spesso sottovalutato e non pienamente compreso da chi si appresta ad iniziare il proprio percorso in palestra. Si crede ancora, spesso complici istruttori molto poco competenti, che si possa cambiare la forma dei propri muscoli semplicemente focalizzandosi su un determinato esercizio. E allora via ai luoghi comuni: bicipiti Scott per la parte bassa del bicipite, curl di concentrazione per il "picco", e chi più ne ha più ne metta. Fermo restando che qualsiasi muscolo si contrae per la logica del "tutto o niente", ricordiamoci che essi possono soltanto aumentare le loro dimensioni, e la dieta (ivi incluse precise pratiche di manipolazione dell'apporto di carboidrati e dell'equilibrio sodio/potassio) contribuirà a far diminuire il grasso ed i liquidi sottocutanei (dando così un aspetto più roccioso e definito, ed evidenziando i dettagli), ma MAI e poi MAI potremo cambiare la forma o il punto di inserzione. Per spiegare meglio questo concetto, ho messo a confronto due dei migliori bodybuilder di tutti i tempi, Dorian Yates e Dexter Jackson. Guardiamo la prima foto: i dorsali di Yates si attaccano praticamente fin giù in vita, quelli di Jackson sembrano nn arrivare neanche ai fianchi (dando comunque l'illusione di una vita più stretta). Ora guardiamo la seconda foto (senza dimenticare che Yates si era già strappato il capo corto del bic. sinistro): si nota nel campione inglese una sorta di "spazio" tra la base dei muscoli dell'avambraccio ed i fasci del bicipite ad esso più vicini, cosa che non vediamo invece in Jackson, che sembra non trovare più spazio sul suo braccio neanche per un millimetro di aumento in più nella circonferenza. Ho scelto questi esempi sicuramente estremi per ricordarvi di non concentrarvi su particolari dei quali, purtroppo, non avete alcuna colpa. Focalizziamoci piuttosto su un lavoro svolto con un ROM completo ed una corretta tecnica di esecuzione, nonchè sulla varietà degli esercizi, ed esplorando le infinite possibilità numeriche della serie. Vi auguro un buon sabato...


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