Oggi voglio proporvi due tra i principi di allenamento che preferisco.
Li reputo talmente basilari ed importanti ai fini della "ripetizione
perfetta" (per quanto questo sia un concetto più astratto che concreto)
che, a mio modestissimo parere, dovrebbero costituire l'impianto di
"default" di una comune serie allenante, piuttosto che dei principi a sé
stanti. Per quanto un'ideale esecuzione da manuale non possa sdoganarsi
come l'unico fattore in grado di far crescere i muscoli
(e forse non lo si può annoverare neanche tra i tanti, a guardare i
video di Ronnie Coleman e Branch Warren su YouTube), può senza ombra di
dubbio contribuire al massimo espletamento del proprio potenziale
genetico. Se so "fare" un esercizio, dopo potrò adattarvi tutte le
tecniche ad alta intensità che voglio. Viceversa, se non sono in grado
di guidare un'utilitaria, mettermi al volante di una Ferrari si rivelerà
estremamente pericoloso.
TENSIONE CONTINUA: alla base di questo
principio di allenamento sta il postulato di una tecnica di esecuzione
assolutamente corretta (anche se vedremo più avanti che ciò sembra
essere apparentemente smentito e contraddetto dal principio del
cheating). Quando ci si allena, qualsiasi sia il gruppo muscolare
interessato, bisogna evitare di oscillare e sfruttare la forza di
inerzia, e invece concentrarsi sul mantenimento di un ritmo fluido e
costante, senza strappi improvvisi. Così facendo, si allenerà più
intensamente (e con un numero complessivo di serie più limitato) il
muscolo in questione, riducendo al contempo il rischio di traumi. Questa
metodologia porterà per forza di cose all'impiego di un carico più
basso, ma ricordate: il termine bodybuilding significa "costruzione del
corpo", e in tutto ciò il peso è un mezzo e non il fine.
CONTRAZIONE DI
PICCO: questo principio di allenamento si sposa alla perfezione col
principio della tensione continua; diversamente da quest'ultimo, però,
non è applicabile a tutti gli esercizi (pensate un po' ad esercizi come
lo squat, il leg press ed il bench press). In linea di massima è
possibile affermare che, più un esercizio è composto (cioè più
articolazioni son coinvolte nel movimento), meno si presta alle
contrazioni di picco. La "peak contraction" è favorita in tutti quei
movimenti dove, al massimo accorciamento del muscolo, corrisponde il
massimo espletarsi della forza di gravità (pensate al leg extension, ai
curl di concentrazione ed alle spinte in basso ai cavi per i tricipiti).
L'applicazione di questa tecnica si ottiene semplicemente "spremendo"
un attimo il muscolo alla fine della fase di sollevamento, prima di
iniziare la negativa. Spero di esservi stato utile, stay tuned!
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