Oggi mi abbandono ad un post che nulla ha a che vedere col bodybuilding (o forse si?). La notizia è andata in onda lo scorso ottobre al TG1, e sinceramente da allora non mi sembra abbia avuto molto riscontro presso i media (tutto quello che ho trovato in rete sembra essere stato pubblicato nel mese di Ottobre 2014). Sprintt è l'acronimo di "Sarcopenia and PhysicalfRailty IN older people: multi-componenT Treatment strategies", e come si intuisce è uno studio volto a contrastare alcune delle principali conseguenze dell'invecchiamento, cioè dire la perdita di massa muscolare, il rallentamento della mobilità e l'aumento della fragilità fisica. La Cattolica, tramite la presenza del prof. Bernabei e della dott.ssa Del Signore, coprirà un ruolo fondamentale in questo studio, per il quale sono stati stanziati ben 49 milioni di euro. Se guardate il video, vi accorgerete che si fa riferimento ad una non meglio specificata e troppo generica "attività fisica" e ad un'alimentazione che rivaluta il ruolo delle proteine (si parla pure di "nuove tecnologie"). Il dubbio, credo piuttosto lecito, che mi viene al riguardo è questo: da tempo immemore si sa che il bodybuilding aiuta a preservare la massa muscolare in età avanzata, oltre che favorire il mantenimento della densità ossea. Neanche sto qui a parlare del ruolo delle proteine (delle quali spese volte si abusa) nel nostro sport, nè a ricordare il ruolo di determinati supplementi nel rallentare l'invecchiamento cellulare. Era davvero così difficile mutuare tutto ciò dal bodybuilding, senza lo stanziamento di cifre da capogiro? Non è certo mia intenzione essere polemico o sarcastico, ma mi sembra che le contromisure per una migliore qualità della vita le abbiamo sempre avute a portata di mano...
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